Il nuovo nome di Facebook è Meta e il futuro è nel metaverso.

Durante l’evento Facebook Connect, Mark Zuckerberg ha annunciato il nuovo nome e il nuovo logo del colosso californiano.

Mark Zuckerberg prova a scappare dal presente, con un nuovo nome, riconoscendo che «qualcuno dirà che questo non è il momento di concentrarci sul futuro. Abbiamo questioni importanti di cui occuparci».

Ieri, nel corso dell’evento Facebook Connect, l’amministratore delegato 37enne ha ribattezzato la sua azienda: si chiama Meta e come logo ha una sorta di simbolo dell’infinito, un po’ schiacciato, di colore blu. Non cambiano i nomi delle singole app e delle piattaforme Facebook (inteso come social network), Messenger, WhatsApp, Instagram e Oculus e rimane immutata la struttura societaria, anche se dal 1° dicembre le azioni verranno scambiate come «MVRS».

L’obiettivo dichiarato è quello di adattare l’immagine del colosso di Menlo Park alla nuova missione: la costruzione del metaverso , «evoluzione dell’Internet mobile» su cui Facebook — anzi Meta — ha investito circa 10 miliardi di dollari nel 2021. Al contempo, Zuckerberg sposta l’attenzione dal marchio originario, ormai associato a disinformazione e circolazione di contenuti divisivi, che sta vivendo una delle peggiori crisi della sua storia dopo la diffusione di documenti interni da parte della whistleblower Frances Haugen. È proprio di ieri l’indiscrezione del Wall Street Journal secondo la quale le rivelazioni di Haugen sono finite anche nel mirino della Federal Trade Commission americana.

Secondo Zuckerberg, nell’arco dei prossimi dieci anni la sua Meta e almeno un miliardo di persone avranno altro di cui occuparsi. Nel metaverso, appunto: un «ambiente virtuale» in cui entrare e uscire senza limitarsi a fissare uno schermo. Una sorta di Internet in tre dimensioni, dove incontrarsi, giocare, andare a un concerto o allo stadio, lavorare e fare acquisti sotto forma di avatar in grado di riprodurre espressioni facciali e linguaggio del corpo e con l’ausilio di visori per la realtà virtuale, occhiali per la realtà aumentata e applicazioni ad hoc.

Un primo passo è il già visto software per riunioni in remoto (come quelle che caratterizzano il nostro quotidiano dall'esplosione della pandemia, ma con gli avatar) Horizon Workrooms. La porta di ingresso sarà Horizon Home: la prima cosa che si vedrà indossando il visore Oculus Quest e il primo spazio in cui invitare amici-avatar. «Ci vorranno anni prima che sia pienamente realizzato» ha chiarito il vice presidente degli affari globali Nick Clegg, che ha l’onere di vigilare sul rispetto di privacy e sicurezza fin dalle fondamenta.

Non è una partita che Facebook-Meta può immaginare di giocare da solo: «Teletrasportarsi nel metaverso sarà come cliccare un link su internet: uno standard aperto. Serve interoperabilità» ha infatti spiegato Zuckerberg. Altre aziende come Epic Games e Microsoft ci stanno già lavorando.

Fonte: Corriere.it